L’Italia ripudia la guerra e il dettato costituzionale deve assumere il valore che gli è proprio, di forza vincolante e precettiva. Il Paese non può più continuare a sedersi vivendo della “rendita storica” dei nostri padri costituenti, se vuole attuare a pieno quanto essi hanno voluto, non può più limitarsi alla difesa o alla repressione delle minacce alla pace e alla coesione sociale, il cui ruolo indiscusso, da solo, seppur necessario, è insufficiente.
Vorremmo che le Istituzioni adottassero la visione prefigurata dalla Carta Costituzionale per cui la costruzione costante ed ininterrotta della pace positiva è onere, compito e funzione pre-condizionale ad ogni altra azione di indirizzo politico.
Lo Stato ha bisogno di istituzioni in grado di creare Pace e sostenere i gruppi e gli organi della società che quotidianamente costruiscono Pace attraverso un costante impegno per la promozione e la protezione delle libertà fondamentali e dei diritti umani internazionalmente riconosciuti.
Non è più rimandabile “organizzare la pace positiva”, lo Stato deve poter essere riconosciuto quale “casa di riferimento istituzionale” per tutte quelle forze della società civile che già operano nella costruzione di percorsi e attività di pace.
Il Paese ha bisogno urgente di adottare la nonviolenza come stile politico, come Papa Francesco ha auspicato nel messaggio per la giornata mondiale della Pace del 1 gennaio 2017.
Per questo gli Enti che rappresentiamo chiedono l’istituzione, nella prossima legislatura di un Ministero della Pace, con competenze sulla gestione positiva dei conflitti sociali, la Difesa Civile Non Armata e Nonviolenta, per qualificare le politiche di istruzione in ordine alla promozione della pace, promuovere politiche di disarmo e di riconversione della produzione bellica, dare concreta attuazione all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Le giovani generazioni attendono e aspirano a questa nuova visione capace di catalizzare le speranze più profonde dove alberga e va coltivata la “curae filius” e non quell’ “homo homini lupus” che tanto flagello ancora diffonde nella società e nel mondo.
Riteniamo che l’istituzione di un Ministero della Pace risponda allo spirito e alla lettera degli articoli 10 e 11 della Costituzione, del Preambolo e degli articoli 1 e 2 della Carta delle Nazioni Unite, del Preambolo e degli articoli 1 e 28 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, nonché della Dichiarazione sul Diritto alla Pace adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 19 dicembre 2016.
L’istituzione di un Ministero della Pace risponde anche a precise esigenze di giustizia sociale. Solo costruendo giorno dopo giorno la Pace si genera un tessuto sociale positivo, in grado di superare le forze disgreganti, i populismi e le crisi, di reagire alle spinte violente che scaturiscono dai conflitti sociali ed economici e dalle tensioni delle periferie dell’emarginazione e di affermare il valore sommo della dignità umana, della eguale dignità di tutti gli esseri umani. Dire “dignità umana” significa dire che vita e pace costituiscono un binomio indissociabile.
In questa ottica, il Ministero della Pace è una risposta innovativa al bisogno di sicurezza umana e benessere.
Inoltre, sulla base di un recente sondaggio, che vorremmo condividere con Lei, emerge come il 66% del campione di elettori intervistati sarebbe favorevole all’istituzione del Ministero della Pace.
Per questo, Signor Presidente, vorremmo chiederLe, nell’ambito dei suoi poteri istituzionali, di considerare e sollecitare questa proposta negli incontri che avrà con le forze politiche in vista della formazione del nuovo Governo, affinché la pace possa divenire effettivamente una Scelta di Governo.
Al fine di poter illustrare i contenuti del Sondaggio e della Campagna, Le esprimiamo il nostro desiderio di essere ricevuti nelle forme e nei modi che riterrà opportuni.
Con profonda riconoscenza e stima, porgiamo i più deferenti saluti ed auguri per la preziosa e sempre più necessaria funzione di custodia dei valori fondativi del nostro Paese.
Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Giovanni Ramonda
Azione Cattolica Italiana, Matteo Truffelli
Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario, Gianfranco Cattai
CESC Project, Michelangelo Chiurchiù
Centro di Ateneo per i diritti Umani Antonio Papisca – Università di Padova, Marco Mascia
Movimento Nonviolento, Massimo Valpiana
Movimento Internazionale per la Riconciliazione – Italia , Claudio Carrara
Associazione 46° Parallelo – Atlante delle guerre, Raffaele Crocco
Istituto don Calabria, Fr Matteo Rinaldi
Associazione Sermig – Arsenale della Pace, i Giovani della Pace