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Hanno già sottoscritto la lettera 819 persone!
Nome | Cognome | Città |
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Chiara | Gullotta | Catania |
Domenico | D'ANTONIO | Catania |
Ignazio | Aprile | Scicli |
SALVATORE | MESSINA | SIRACUSA |
Domenico | Marengo | Cherasco(cn) |
Silvano | Gallesio | Bene vagienna |
Rosanna | Panero | Cervasca |
Claudia | Faletto | CUNEO |
Angela | Ducange | Saluzzo |
Luca | Formaggio | Biella |
rosanna | montani | codogno |
Irene | Gandolfi | Mantova |
Alice | Usala | Cagliari |
Milena | Anzani | Mariano Comense |
paolo | candelari | Torino |
Mattia | Pesce | Boves |
roberta | sguaiser | boves |
alessandro | pellegrino | boves |
Martina | Diprima | Mestre |
Vanda | Sambin | Mestre Ve |
Anna | Tortorella | Venezia |
Loredana | Mion | Spinea Venezia |
Luisa | Glorio | Venezia |
Filippo | Lanza | Roma |
Alessandra | Gori | Venezia |
Nome | Cognome | Città |
Al Presidente della Repubblica
Palazzo del Quirinale – Roma
Egregio Presidente della Repubblica,
Le scrivo per condividere con Lei la mia adesione alla campagna “Ministero della Pace, una scelta di Governo” (www.ministerodellapace.org).
Scrivo a Lei, che assieme a tutte le persone che vivono quotidianamente la tensione positiva a concorrere al progresso materiale e spirituale del nostro Paese, così come enunciato dall’art. 4 della nostra Costituzione, crede alla costruzione di un Paese, di una Unione Europea e di un mondo che ponga al centro il valore della persona umana nel rispetto e valorizzazione delle differenze, in una relazione di piena sussidiarietà fra Istituzioni e cittadino nel quadro sancito dal Diritto internazionale dei diritti umani, che ha le sue radici nella Carta delle Nazioni Unite e nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Desidero far arrivare la mia voce a Lei, Signor Presidente, che è il ‘custode’ dell’ordine Costituzionale e garante dell’Unità nazionale per ribadire con forza la mia convinzione che L’Italia ripudia la guerra e che il dettato costituzionale deve assumere il valore che gli è proprio, di forza vincolante e precettiva.
Il nostro Paese non può più continuare a sedersi vivendo della “rendita storica” dei padri costituenti, per continuare ad attuare a pieno quanto essi hanno voluto. Non è sufficiente limitarsi alla difesa armata degli interessi economici e strategici della Nazione o alla repressione delle minacce alla pace e alla coesione sociale.
Vorremmo che le Istituzioni adottassero la visione prefigurata dalla Carta Costituzionale per cui la costruzione costante ed ininterrotta della pace positiva è onere, compito e funzione pre-condizionale ad ogni altra azione di indirizzo politico.