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Nome | Cognome | Città |
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Mario | Busti | Ancona |
Fabio | Vandelli | Sassuolo |
Mariacristina | Galli | Forli |
Barbara | Miranno | Roma |
Costantina Maria Rosa | Grande | Milano |
Olimpia | Marini | Santo Stefano di Rogliano |
Beniamino | Gaudio | Cosenza |
Stefania | Caligiuri | Cosenza |
Girolamo | Monaco | Catania |
Irene | Ciambezi | Mirandola |
Sandro | Coccoi | Parma |
Roberto | Gemma | Sorbolo Mezzani (PR) |
Sandro | Calvani | Bangkok |
CARMINE | PALUMBO | NAPOLI |
Elia | Vargiu | Cagliari |
Mario | Machuca | Roma |
Gloria | Volpe | Roma |
Anna | Borio | Senigallia |
Riccardo | Verrocchi | Sulmona |
Robertina | Servetti | Trinità |
Massimo | Urso | Cornaredo |
Giovanni | Ceccarelli | Rimini |
Umberto | Puato | Guidonia Montecelio (RM) |
Francesco | Bertozzi | Riccione |
Giulia | Lappi | Rimini |
Nome | Cognome | Città |
Al Presidente della Repubblica
Palazzo del Quirinale – Roma
Egregio Presidente della Repubblica,
Le scrivo per condividere con Lei la mia adesione alla campagna “Ministero della Pace, una scelta di Governo” (www.ministerodellapace.org).
Scrivo a Lei, che assieme a tutte le persone che vivono quotidianamente la tensione positiva a concorrere al progresso materiale e spirituale del nostro Paese, così come enunciato dall’art. 4 della nostra Costituzione, crede alla costruzione di un Paese, di una Unione Europea e di un mondo che ponga al centro il valore della persona umana nel rispetto e valorizzazione delle differenze, in una relazione di piena sussidiarietà fra Istituzioni e cittadino nel quadro sancito dal Diritto internazionale dei diritti umani, che ha le sue radici nella Carta delle Nazioni Unite e nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Desidero far arrivare la mia voce a Lei, Signor Presidente, che è il ‘custode’ dell’ordine Costituzionale e garante dell’Unità nazionale per ribadire con forza la mia convinzione che L’Italia ripudia la guerra e che il dettato costituzionale deve assumere il valore che gli è proprio, di forza vincolante e precettiva.
Il nostro Paese non può più continuare a sedersi vivendo della “rendita storica” dei padri costituenti, per continuare ad attuare a pieno quanto essi hanno voluto. Non è sufficiente limitarsi alla difesa armata degli interessi economici e strategici della Nazione o alla repressione delle minacce alla pace e alla coesione sociale.
Vorremmo che le Istituzioni adottassero la visione prefigurata dalla Carta Costituzionale per cui la costruzione costante ed ininterrotta della pace positiva è onere, compito e funzione pre-condizionale ad ogni altra azione di indirizzo politico.